I Ventotenesi

Bassa e cespugliosa, battuta dal vento e dagli uccelli di passo, Ventotene è sempre stata l’Isola lontana. Più volte abbandonata dal consorzio umano, altrettante volte ripopolata, quest’isola che si erge improvvisa nel Tirreno è sempre stata una nave all’ancora, pronta a salpare per utopie irraggiungibili come i propositi sociali dei Borbone o per inseguire i desideri insoluti di generazioni di detenuti che hanno abitato il carcere di Santo Stefano. L’Isola dei Vènti ha amalgamato culture e colture, usanze e specie vegetali mescolandole in una Storia peculiare dalla quale ancora oggi possiamo attingere suggestioni e insegnamenti. Proverbi e modi di dire, antichi giochi e forme dialettali, usanze e credenze, costumanze di un tempo e immutabili feste tradizionali compongono questo efficace affresco di storia popolare. Un quadro entro il quale, accanto ai fiori delle minuscole lenticchie coltivate nei pressi delle rovine romane, vedremo le mongolfiere di santa Candida elevarsi e scomparire nel cielo, messaggere della universalità di una piccola isola che sa contenere speranze e desideri.